• Dr. Massimiliano Zisa

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Dolore

Il principio della analgesia ipnotica pare sia del tipo "tutto o nulla": incoscienza o coscienza del dolore. Nel trattamento dei dolori cronici l' ipnosi sembra dare risultati buoni , benché gli effetti della tecnica non sono sempre del tutto affidabili e prevedibili.

Il medico anestesista – algologo è lo specialista che si occupa della diagnosi e della terapia del dolore.

Interviene dopo che il paziente è stato valutato dal medico di base e dallo specialista della patologia responsabile della sintomatologia.

Quando l'intervento non modifica sostanzialmente la percezione del paziente o quando la rimozione dell'esperienza dolorosa non modifica la “paura” o i “timori” legati alla possibilità che il sintomo doloroso ricompaia o possa riaccrescere e la “disperazione” che questo rimarrà parte della realtà del paziente, possono sorgere sintomi psicologici (paure, ansia, depressione, ipersensibilità, immobilità, ecc...) o vere e proprie costellazioni psicopatologiche.

Lo psicoterapeuta e l'ipnotista si occupano di modificare le convinzioni limitanti e la paure associate all'idea che il dolore sia “immutabile” e “incancellabile” , fornendo metodi e tecniche per modificare o alzare  la soglia di percezione del dolore.

Il dolore è una esperienza individuale spiacevole talvolta drammatica (che limita la vita personale, sociale e lavorativa) difficile da descrivere per chi ne è colpito.

E’ un fenomeno che riguarda tutte le età ed è troppo spesso trascurato perché poco conosciuto.

Esistono due diversi tipi di dolore:

  • il dolore come sintomo (momentaneo e transitorio)
  • il dolore come malattia (continuato e perdurante nel tempo). 
Il dolore sintomatico ha una funzione di protezione, segnalando all’organismo la presenza di un danno come nel caso di una frattura, di una ustione o di una patologia che potrebbe, trascurata, peggiorare; dal punto di vista psicologico è caratterizzato dalla preoccupazione di ciò che è accaduto e dall’ansia per le successive conseguenze o le recidive (possibilità che ricompaia in futuro).

Il dolore sintomatico è una condizione transitoria che volge a termine in poche settimane. Può capitare che il dolore invece perda il suo significato di segnale di allarme diventando una vera e propria malattia o condizione permanente.

Tale condizione può essere duratura finendo con il persistere per  mesi o anni.

Questo è il dolore patologico (inteso come condizione perdurante, come una malattia) i meccanismi che producono e mantengono la sofferenza nel tempo sono molto complessi ed anche le conseguenze psicologiche diventano rilevanti e possono influenzare il risultato della terapia.

Se nel dolore sintomatico è importante il suo controllo attraverso l’intervento tempestivo della terapia, il dolore patologico richiede uno studio ed un trattamento “speciale” attraverso l’approccio multidisciplinare per capire e curare la persona nella sua globalità.

L'esperienza del dolore è quindi determinata dalla dimensione affettiva e cognitiva, dalle esperienze passate, dalla struttura psichica e da fattori socio-culturali.

Il dolore è fisiologico, un sintomo vitale/esistenziale, un sistema di difesa, quando rappresenta un segnale d'allarme per una lesione tissutale, essenziale per evitare un danno. 

Diventa patologico quando si automantiene, perdendo il significato iniziale e diventando a sua volta una malattia (sindrome dolorosa) (Mannion & Woolf, The Clinical Journal of Pain, 2000).

Gli studi degli ultimi cinquant'anni, dimostrano che l'ipnosi è in grado di ridurre o eliminare un vasto numero di dolori, sia sperimentalmente (dolore ischemico, da pressione, da freddo, da caldo, da stimolazione elettrica), che clinicamente (generalmente in modo ancora più indicativo). L'ipnosi si è dimostrata inequivocabilmente superiore ad altre tecniche psicologiche, come la distrazione e il biofeedback e il training autogeno.

Parlando di fenomenologia ipnotica si è accennato che la sensibilità può essere modulata sia in eccesso (iperalgesia), sia qualitativamente (parestesie), sia in difetto (analgesia, anestesia).

L'anestesia ipnotica è stata documentata nella sua forma più eclatante in interventi chirurgici quali la tonsillectomia, l'appendicectomia, nella plastica per ernia inguinale, nella piccola chirurgia ambulatoriale, nel dolore procedurale (esami strumentali dolorosi), in numerosi interventi odontoiatrici, nel taglio cesareo (sostegno al parto), ma anche in interventi di cardiochirurgia.

Si è dimostrata in grado durante l'intervento chirurgico di ridurre l'emorragia, per l'intensa vasocostrizione e successivamente di abbreviare il decorso postoperatorio, di favorire la cicatrizzazione delle ferite, di ridurre il dolore ed altri sintomi associati (ad es. nausea, vomito, prurito).

La marcia a piedi nudi sui carboni ardenti, con temperature generalmente superiori ai 600°C, è un altro esempio d'anestesia ipnotica, indipendentemente dalle modalità con cui è stata indotta. Molte di queste pratiche ricadono nelle pratiche mistiche e sebbene studiate hanno solo scopo di ricerca e ben poco di terapeutico.

De Benedittis ed al. hanno dimostrato in un esperimento con dolore ischemico che soggetti altamente ipnotizzabili presentavano un aumento della tolleranza al dolore del 113% verso un incremento di tolleranza di solo il 26% in soggetti scarsamente ipnotizzabili.

Rilievo di dolore ed amministrazione di dolore con ipnosi

Una delle considerazioni etiche più importanti da parte di un buon ipnoterapeuta e di non usare mai l'ipnosi per trattare il dolore a meno che la causa di quel dolore già sia conosciuta ed è stata diagnosticata da un medico dopo accertamenti seri e scrupolosi (sopratutto per patologie molto complesse), proprio perchè il dolore è a volte un sintomo di uno stato di malessere molto più profondo, per esempio, un'emicrania persistente potrebbe essere sintomo di un tumore di cervello e non la risposta psicosomatica ad uno stress.

Se l' ipnoterapeuta dovesse trattare l'emicrania, semplicemente modulando la percezione dl dolore, NON verrebbe comunque trattata l'origine della reale patologia (il tumore) ma solo rimossa l'informazione (il dolore) persistente che la patologia genera; rischiando di diagnosticare troppo tardi la reale origine del dolore e quindi non permettendo tempestivamente di contrastare la massa tumorale.

Nello stesso caso, laddove il medico si sia sincerato l'assenza di una patologia organica pur rimanendo la presenza di un dolore, allora l'utilizzo dell'ipnosi è considerato un ottimo mezzo per contrastarlo.

L'effetto dell'ipnosi nel controllo del dolore è specifico:

  • Non dipende dalle endorfine
  • Non dipende da modulazioni dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene
  • Non è una analgesia da stress o ansia
  • Dipende dal grado d'ipnotizzabilità del paziente
  • E' compatibile con un sistema di controllo elettrico o neurotrasmettitoriale (questo giustifica la rapidità con cui l'analgesia può essere indotta o rimossa).

La diagnosi è imperativa, anche qualora abbia successo, la rimozione di un sintomo senza una corretta analisi delle cause può portare danni superiori ai benefici, sia dal punto di vista biologico come evoluzione patologica della malattia, sia dal punto di vista psicologico come perdita di un compenso intrapsichico.

"Il successo della terapia nasce dall'incontro realistico delle esigenze delle parti"

Come si sottolineerà più avanti il dolore non è una struttura granitica immodificabile, forse lo è solo il dolore acutissimo, inoltre non è una sensazione che può essere abolita, ma un costrutto che può essere manipolato, costituito da un passato, un presente, un futuro. L'inconscio rappresenta una risorsa importante e insostituibile in molte situazioni, fra cui il controllo del dolore cronico.

Articolo tratto da:

Antonelli C. "The role of hypnosis in pain control: definition and evidence", Invited Review, Acta Anaesth. Italica 2005; 56: 95 -112

Antonelli C, Luchetti M. "Ipnosi Medica: Parola, informazione, esperienza". Ed. Lulu Enterprises, Inc.. USA, 2011

Antonelli C. "Anamnesi, Algesimetria e documentazione del dolore". Atti del Corso Interdisciplinare di Medicina del Dolore. Südtiroler Sanitätsbetrieb, Gesundheitsbezirk, Ospedale”Franz Tappeiner”. Merano 30.10.2010

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