Induzione

L’ Induzione è l’insieme delle manovre che consentono di ottenere lo stato di trance.

Da questa definizione sembra discendere che l’induzione sia semplicemente un mezzo per conseguire lo stato ipnotico e che sia, pertanto, privo di altre finalità: una fase preliminare per predisporre il soggetto a sperimentare la vera e propria terapia.

Lo stato di trance viene così ridotto ad un contenitore all’interno del quale avrebbe luogo la terapia ipnotica, che consisterebbe quindi in un intervento condotto in ipnosi e non con l’ipnosi.

Questa visione della induzione e della trance tende a sminuire il valore dell’ipnosi attribuendo l’effetto terapeutico ad altre metodiche utilizzate durante la trance (in ipnosi si può attuare la terapia familiare, psicoanalitica, comportamentale ecc.).

L’esperienza ha evidenziato che l’ipnosi ha un valore terapeutico di per sé, come è testimoniato dalla cosiddetta “ipnosi neutra” in cui l’ipnotista non dà alcuna suggestione specifica, mentre si limita ad indurre lo stato di trance senza alcuna indicazione terapeutica.

Attraverso la modificazione dello stato di coscienza per mezzo dell’induzione il soggetto mostra rapidamente le eventuali resistenze verso il cambiamento e tutte le caratteristiche che mantengono e strutturano il problema. Spesso si tratta di minimal cues (informazioni minime) che per essere individuate richiedono la massima attenzione e una grande esperienza, ma che contengono un enorme potenziale per il cambiamento o per il consolidamento delle suggestioni ipnotiche.

Una buona induzione prelude all’instaurarsi di un rapport ottimale e alla soluzione del problema del paziente. Infatti la riuscita dell’induzione implica che il terapeuta ha accolto e capito il paziente e che questi sperimenta in modo concreto la possibilità di un cambiamento. Tuttavia il problema di realizzare un induzione efficace a raggiungere un buon stato di trance è strettamente correlato al problema del soggetto, alle sue aspettative e ai suoi timori.

Ogni persona è un individuo diverso ed ha peculiarità e modalità di accesso alla trance molto diverse l’uno dall’altro, in alcuni casi il problema psicologico e la inconscia paura di risolvere la situazione problematica ed al possibile ritorno ad un efficacia troppo a lungo dimenticata, sono alla base di possibili ed evidenti problematiche nel riuscire ad ipnotizzare un paziente, rendendo difficile il compito dell’induzione al terapeuta e allungando i tempi di intervento.

Aggirare le resistenze e trovare modalità induttive efficaci, nonostante le difese e i timori del soggetto, è il compito di ogni ipnoterapeuta professionista.