Con il termine acne ci si riferisce ad una malattia della pelle caratterizzata da un processo infiammatorio delle unità follicolo-sebacee, cioè del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea annessa, che si estrinseca clinicamente con aspetti polimorfici: dal semplice comedone a papule, pustole fino anche a noduli ed esiti cicatriziali.

L’acne è identificabile dalla presenza, più o meno evidente, dei comedoni. Il comedone, la lesione elementare, è una dilatazione dell’orifizio follicolare contenente un materiale biancastro o brunastro costituito da lipidi, cheratina, pigmenti melanici, peli e batteri.

Se l’orifizio è ben dilatato, il comedone è aperto e riconoscibile sulla cute come un punto di dimensioni pari ad una capocchia di spillo di colore nero (volgarmente chiamato punto nero, il colore è dato dalla presenza di pigmento melanico), se l’orifizio è invece molto piccolo, si parla di comedone chiuso percepibile al tatto come un granello di sabbia (altrimenti chiamato punto sottopelle) che è una microcisti a livello del follicolo.

L’acne interessa la maggior parte dei adolescenti in parte. Comunque la malattia non si limita a qualsiasi gruppo d’età, gli adulti nel loro 20’s anche nei loro 40’s possono averla.

Nella maggior parte dei casi comincia fra i dieci ed i tredici anni e solitamente dura 5/10 anni. Va normalmente via da sè verso la fine dell’adolescenza. Qualcuno vede insorgere per la prima volta l’acne da adulti.

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