Dolore: definizione

Il dolore è una esperienza individuale spiacevole talvolta drammatica (che limita la vita personale, sociale e lavorativa) difficile da descrivere per chi ne è colpito.

E’ un fenomeno che riguarda tutte le età ed è troppo spesso trascurato perché poco conosciuto.

Esistono due diversi tipi di dolore:

  • il dolore come sintomo (momentaneo e transitorio)
  • il dolore come malattia (continuato e perdurante nel tempo).

Il dolore sintomatico ha una funzione di protezione, segnalando all’organismo la presenza di un danno come nel caso di una frattura, di una ustione o di una patologia che potrebbe, trascurata, peggiorare; dal punto di vista psicologico è caratterizzato dalla preoccupazione di ciò che è accaduto e dall’ansia per le successive conseguenze o le recidive (possibilità che ricompaia in futuro).

Il dolore sintomatico è una condizione transitoria che volge a termine in poche settimane. Può capitare che il dolore invece perda il suo significato di segnale di allarme diventando una vera e propria malattia o condizione permanente.

Tale condizione può essere duratura finendo con il persistere per  mesi o anni.

Questo è il dolore patologico (inteso come condizione perdurante, come una malattia) i meccanismi che producono e mantengono la sofferenza nel tempo sono molto complessi ed anche le conseguenze psicologiche diventano rilevanti e possono influenzare il risultato della terapia.

Se nel dolore sintomatico è importante il suo controllo attraverso l’intervento tempestivo della terapia, il dolore patologico richiede uno studio ed un trattamento “speciale” attraverso l’approccio multidisciplinare per capire e curare la persona nella sua globalità.

L’esperienza del dolore è quindi determinata dalla dimensione affettiva e cognitiva, dalle esperienze passate, dalla struttura psichica e da fattori socio-culturali.

Il dolore è fisiologico, un sintomo vitale/esistenziale, un sistema di difesa, quando rappresenta un segnale d’allarme per una lesione tissutale, essenziale per evitare un danno.

Diventa patologico quando si automantiene, perdendo il significato iniziale e diventando a sua volta una malattia (sindrome dolorosa) (Mannion & Woolf, The Clinical Journal of Pain, 2000).