Ogni epoca e ogni società hanno una propria cultura sessuale ed è importante conoscerla e nel contempo essere consapevoli del fatto che tale insieme di regole, principi e valutazioni è qualcosa di relativo e di determinato da circostanze storico-sociali mutevoli e non assolute. Solo così il singolo, infatti, può porsi di fronte alle istanze culturali con un atteggiamento di libera critica che gli dovrebbe permettere di superare le ipocrisie e le false convinzioni di cui ogni cultura non può andare esente.
Il mondo moderno ha assistito a una rivoluzione nei costumi sessuali che, sebbene forse più apparente che reale, non può che essere considerata in termini positivi, in quanto tendente a ridurre l'eccessivo carico di significati e di valori che sono stati via via imposti alla funzione sessuale, drammatizzandone la rilevanza tanto da indurre artificialmente problemi e disfunzioni. Purtroppo, di questo errore sono responsabili anche alcune teorie psicologiche che hanno posto la sessualità alla base del funzionamento psichico, in modo davvero ingiustificato.
Del resto, anche la nuova e più serena concezione della sessualità non è andata esente da aspetti negativi, dovuti soprattutto alla superficialità con cui si è spesso inteso il rinnovamento, che è stato frequentemente interpretato come semplice abbattimento di ogni limite o barriera e non come costruzione di una visione della vita sessuale più funzionale e adeguata, capace di trovare in sé stessa le proprie regole, senza avere bisogno di lasciarsele imporre dall'esterno. Così la sessuologia attuale si trova dinanzi al diffondersi di una patologia, definita come “inibizione del desiderio sessuale”, che in gran parte nasce dal fatto che il superamento dei limiti non è stato accompagnato da una crescita nel rispetto, nella comunicazione e nell'attenzione reciproca, tanto che l'attività sessuale incontrollata ha dato ben presto adito a monotonia e saturazione
Un altro problema attualissimo, che rischia di compromettere lo sviluppo di un adeguato atteggiamento culturale nei confronti della sessualità, sorge dalla diffusione dell'A.I.D.S. Questo evento ha subito innescato crociate di moralizzazione ed è già stato definito come “il flagello di Dio” e strumentalizzato come tale contro gruppi o minoranze sessuali. Ancora una volta si è voluto cogliere il lato più esteriore della sessualità, demonizzandolo e caricandolo di significati a esso estranei.
Tutti questi aspetti non possono passare ignorati in un corso di educazione sessuale e sebbene a siffatti problemi non si possa dare una risposta univoca, il non cercarla neppure chiude l'individuo nell'uniformità di regole superate, che lo possono frustrare e far sentire impotente, così da indurre una ritirata ansiosa o una ribellione distruttrice, alternative entrambe sterili.