E' praticamente impossibile fornire una risposta a questa domanda, in quanto la durata di una psicoterapia dipende da molti fattori: il metodo e le tecniche adottate dal terapeuta; la sua competenza ed esperienza; il tipo di problema presentato dal paziente e la sua motivazione al cambiamento; la qualità della relazione terapeutica; l'obiettivo preposto; ecc.
Volendo dare comunque una risposta indicativa, possiamo dire che una psicoterapia che mira ad un cambiamento positivo della personalità e non alla semplice eliminazione di un sintomo, può richiedere dalle 40 alle 80 sedute, il che equivale, in termini di tempo e considerando una frequenza settimanale, ad una durata che va dai 10 mesi a quasi due anni
Dipende da tante variabili, da poche settimane a più anni. Quello che è certo è che la psicoterapia deve dare risultati: se non ci sono miglioramenti (concreti), è inutile andare troppo avanti, si butterebbero solo soldi e tempo. In alcuni centri si pratica la psicoterapia breve, che ha la stessa efficacia dimostrata (spesso anche maggiore) di interventi più lunghi.
Ogni psicoterapeuta stabilisce il proprio onorario facendo riferimento al Tariffario Professionale degli Psicologi. A tutt'oggi le cifre di riferimento sono le seguenti:
● Psicoterapia individuale: da un minimo di €70 ad un massimo di €140
● Psicoterapia di coppia o familiare: da un minimo di €70 ad un massimo di €185
● Psicoterapia di gruppo: da un minimo di €20 ad un massimo di €70
Naturalmente se la psicoterapia viene effettuata presso un servizio pubblico (Ospedale, Centro di salute mentale, Consultorio, ecc.) i costi sono molto più ridotti e, in certi casi, persino inesistenti.
Dopo le scoperte di Freud, che portarono nei primi decenni del '900 alla nascita e al consolidarsi della psicoanalisi, le teorie e gli approcci psicoterapeutici sono andati moltiplicandosi in maniera smisurata. Basti pensare che se alla fine degli anni '50 esistevano 36 modelli psicoterapeutici, alla fine degli anni '70 se ne contavano già 130 e alla fine degli anni '80 più di 460!
Quando mi sento giù e non ho voglia di fare, si può parlare di depressione?
Non è detto.
Occorre esaminare meglio la situazione. Ci potrebbero essere altre spiegazioni, da problemi fisici, a disagio esistenziale, a esigenze insoddisfatte, ecc.
A)Momenti di difficoltà legati al normale sviluppo dell'individuo nel suo ciclo di vita: Infanzia, Adolescenza, Età adulta, Terza età
- difficoltà del bambino a casa o a scuola;
- problemi legati allo sviluppo adolescenziale;
- difficili rapporti di coppia o della famiglia;
- il difficile compito del genitore;
- situazioni di affido o adozione;
- mobbing;
- problemi legati alla menopausa;
- difficoltà al momento della pensione e nella fase dell'invecchiamento.
B) Situazioni di sofferenza o disagio che si prolungano da molto tempo.
C) Disagio legato a situazioni particolari.
I dati su indicati hanno, purtroppo, una utilità pratica un po' limitata. Manca, infatti, l'indicazione dell'efficacia, individuata per i singoli disturbi. Inoltre, le percentuali sono eterogenee e non realmente confrontabili, in quanto provengono da molteplici ricerche, realizzate con metodologie diverse, talvolta riferentesi anche a un concetto di efficacia non corretto.(Nardone G., Manuale di sopravvivenza per psico-pazienti)
Lo psicologo è un professionista che, dopo la Laurea in Psicologia, ha superato l'esame di Stato e si è iscritto all'Albo Professionale della sua Regione, per poter esercitare la professione. Se non ha l'iscrizione all'Albo, è come un laureato in altra disciplina, ad esempio in Legge, che può insegnare o fare altro, ma non è avvocato. Lo psicologo può fare diagnosi, valutazioni, interventi di prevenzione, ma non "cura". Non utilizza farmaci come metodologia di lavoro.
Lo psicoterapeuta è un professionista che ha proseguito il percorso di formazione, di cui l'Ordine ha riconosciuto la validità iscrivendolo all'Elenco degli psicoterapeuti. E' colui che "cura", che lavora per eliminare il sintomo, la patologia, il disagio e aiutare la persona a tornare ad una condizione di benessere, magari migliore di quello precedente. Non utilizza farmaci per lavorare con le persone, benchè possa prevedere la combinazione di psicoterapia e psicofarmacologia. Con la normativa attuale, può essersi specializzato dopo una Laurea in Psicologia o Medicina.
Lo psicoanalista è un professionista che ha seguito una formazione analitica, freudiana o post freudiana (classicamente lavora col lettino); l'esplorazione dell'inconscio viene finalizzata ad un migliore adattamento al presente e ad una migliore conoscenza di sé.
Vi sono poi altre professioni, come quella del sociologo, del pedagogista e del filosofo, che non hanno obiettivi di cura, in quest'area, ma piuttosto di consulenza non psicologica.
La persona diventa protagonista attivo della sua vita, imparando come reagire e risolvere situazioni di sofferenza e stress, migliorando la qualità della propria vita. L'obiettivo è lo sviluppo individuale, in cui "l'uomo diventa ciò che è sempre stato", ovvero ciò che avrebbe voluto essere e che non è mai riuscito.
Uno psicologo può essere credente o ateo, sono fatti suoi. La psicologia di per sè non ha alcun diritto di esprimersi sulla religione, può soltanto studiare il comportamento religioso, che è un'altra cosa. La psicologia è una scienza del comportamento, la religione ha un ambito diverso, che riguarda le grandi domande dell'uomo su se stesso, sulla vita, sull'eternità, su Dio.
Qualche volta ci possono essere degli equivoci, tipo delle false depressioni che in realtà esprimono una ricerca religiosa. In tal caso la correttezza professionale impegna lo psicologo a non "curare" il paziente come se fosse depresso, ma semmai a sostenerlo e orientarlo con rispetto in una sua ricerca spirituale (che è una cosa che va fatta fuori dalla terapia, senza confondere le materie).
Diverse ricerche sulla psicoterapia compiute negli anni '70 e '80 oltre a stabilire l'efficacia della psicoterapia, portarono ad un risultato abbastanza sorprendente, e cioè che nessun metodo tra quelli presi in considerazione ― a dire il vero, una minima parte rispetto a quelli esistenti ― poteva ritenersi significativamente superiore agli altri.
Farsi "curare" un sintomo o un problema da uno psicologo e/o psicoterapeuta o al contrario da un non professionista fa la stessa differenza che corre, tra il farsi curare un dente da un dentista o da un rappresentante di biancheria.
In altre parole, lo psicologo e/o psicoterapeuta ha seguito un percorso di studi e di formazione che garantisce l'aver acquisito tecniche e competenze riconosciute; un non professionista può fornire spunti di riflessione, può stimolare la crescita personale, ma non è curativo e può creare complicazioni anziché essere facilitante. E' importante sapere a chi ci si rivolge e per che cosa.
© 2023 FavThemes