Disturbo del Desiderio

Un problema che investe la sfera sessuale di una persona non è sempre da considerare un disturbo del desiderio. Occorre valutare alcuni aspetti fondamentali quali il disagio che il problema o l’anomalia causano a livello interpersonale. In assenza di questo requisito il problema non può essere definito una disfunzione sessuale.

1) desiderio sessuale ipoattivo (carenza o mancanza di desiderio)
2) disturbo da avversione sessuale (rifiuto dei rapporti sessuali)

Desiderio Sessuale Ipoattivo

Il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo si manifesta come una carenza (o assenza) persistente o ricorrente di fantasie e desideri di attività sessuale. Siamo di fronte a ciò che comunemente viene definito “calo del desiderio”. In realtà la definizione di carenza o assenza può essere fatta soltanto dal clinico esperto che terrà conto di tutti quei fattori che influenzano il funzionamento sessuale, come l’età ed il contesto di vita del soggetto che accusa il problema. Ecco i 3 criteri diagnostici utilizzati per rilevare tale disturbo:

  • Fantasie sessuali e desiderio di attività sessuale persistentemente o ricorrentemente carenti (o assenti). Il giudizio di carenza o assenza viene fatto esclusivamente dal clinico, tenendo conto dei fattori che influenzano il funzionamento sessuale, come l’età ed il contesto di vita del soggetto.
  • L’anomalia causa notevole disagio o difficoltà interpersonali.
  • La disfunzione sessuale non è meglio attribuibile ad un altro disturbo di Asse I (DSM-IV, ad eccezione di un’altra disfunzione sessuale) e non dovuta esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale.

Disturbo da Avversione Sessuale

L’avversione sessuale risulta persistente o ricorrente ed il soggetto in genere tende ad evitare tutti o quasi tutti i contatti sessuali di tipo genitale con il partner sessuale (sia fisso che occasionale). Il disturbo da avversione sessuale sembra essere più frequente nelle donne. Al fine di una diagnosi positiva di disturbo da avversione sessuale è necessario per terapeuta valutare la presenza dei seguenti elementi diagnostici:

Il disturbo da avversione sessuale si manifesta con l’evitamento di qualsiasi (o quasi) occasione di contatto sessuale di tipo genitale con un partner sessuale in virtù della repulsione verso tale attività e può manifestarsi come disgusto e rifiuto dei rapporti in sé. Non si limita in genere alla sola paura di avere un rapporto sessuale. E’ una problematica che sembra presentarsi più nelle donne che negli uomini. L’intervento psicologico mira a riorganizzare il sistema in modo da valutare i bisogni ed i desideri del paziente senza andare a cambiare le scelte personali, consapevoli e razionali della persona che richiede aiuto.Al fine di una diagnosi positiva di disturbo da avversione sessuale è necessario per terapeuta valutare la presenza dei seguenti elementi diagnostici:

  • Persistente o ricorrente estrema avversione, ed evitamento di tutti (o quasi tutti) i contatti sessuali genitali con un partner sessuale.
  • Tale problematica causa notevole disagio o difficoltà interpersonali
  • Il clinico dovrà valutare se la disfunzione sessuale non sia meglio attribuibile ad un altro disturbo sull’Asse I, ad eccezione di un’altra disfuzione sessuale.

Intervento e Terapia Psicologico dei Disturbi del Desiderio Sessuale

L’intervento psicologico di consulenza, diagnosi, cura e terapia dei disturbi del desiderio sessuale, sia maschili che femminili, è generalmente breve ed orientato al sintomo.
Gli psicologi e gli psicoterapeuti orientano il proprio intervento non tanto sulle eventuali cause “inconsce” che hanno portato all’emergere di una problematica sessuale come l’assenza o il calo di desiderio ma su ciò, che ora, continua a mantenere il problema. Ricordiamo che l’approccio ad ogni problematica sessuale tiene conto di tutto il sistema che coinvolge la persona. Infatti capita sovente che chi soffre di disturbi del desiderio, soprattutto quando ha rapporti sessuali con un solo partner, cerchi una soluzione all’interno della coppia. Si può pensare che forse è venuto meno “l’amore” oppure si è perso semplicemente interesse sessuale per il proprio partner. Il problema del calo del desiderio è sempre un fenomeno che va inquadrato all’interno non soltanto della coppia, in caso di parnter fissi, ma più in generale all’interno del contesto di vita della persona che ne soffre.