Approcci Psicoterapeutici ad alcool e droghe
L'approccio psicoterapeutico fa parte integrante del trattamento del paziente con Disturbo da Uso di Sostanze.
Il paziente che poteva avvantaggiarsi maggiormente di un trattamento psicoterapico classicamente si riteneva dover essere disintossicato ed in condizioni di avere un buon 'insight' di malattia, nonchè una sufficiente compliance terapeutica. Approcci psicoterapeutici anche al paziente ancora in trattamento farmacologico e/o disintossicante possono, in realtà, essere molto utili.
Il trattamento psicoterapeutico può essere individuale, di coppia, familiare, di gruppo con pazienti o familiari.
D’estrema utilità, nella gestione del singolo caso clinico, ma anche della singola ricaduta, possono rivelarsi le strategie tipiche delle "psicoterapie brevi", quali, l'approccio ericksoniano, l'ipnosi (le sedute di rilassamento, training autogeno, ecc.), interventi di terapia familiare, interventi di terapia cognitivo-comportamentale, interventi focali e interventi supportivi o di sostegno.
Le tecniche di ristrutturazione ericksoniana e le tecniche d'ipnosi costituiscono un settore di rinnovato interesse clinico. La loro indicazione principale, nel trattamento della dipendenza alcolica, consiste nell’effetto anticraving, in soggetti disintossicati, ma anche nel controllo di tutte le manifestazioni ansiose dei pazienti e dei familiari.
Nella psicoterapia della famiglia è data la massima centralità alla famiglia, vista come sistema di relazioni significative interpersonali. Gli interventi di questo tipo hanno la finalità di migliorare il funzionamento del "sistema", mediante la reintegrazione strutturale della famiglia stessa, del ruolo d’ogni singolo membro, delle relazioni interpersonali in essere, delle capacità del "sistema famiglia" di far fronte a difficoltà esterne ed interne. Quest’approccio psicoterapeutico specifico è altra cosa dal coinvolgimento della famiglia nel programma di trattamento integrato multimodale, coinvolgimento che, quando opportuno e possibile, avviene quasi sempre. La psicoterapia familiare rappresenta un trattamento condotto da personale con specifico training.
Nella psicoterapia ad impostazione cognitivo-comportamentale, l'approccio psicoterapeutico è frequentemente associato alla farmacoterapia per superare l'anedonia, l'abulia, l'apatia, spesso presenti nella depressione. Nel controllo dei disturbi d'ansia, la desensibilizzazione, l'addestramento al rilassamento ed alla soluzione di specifici problemi, nonchè, l'addestramento all'acquisizione di capacità sociali risultano molto efficaci.
Gli interventi psicoterapeutici focali sono rivolti alla soluzione di problemi, relativamente circoscritti nel tempo e nell'espressione comportamentale, comparsi nei pazienti o nei loro familiari. Possono essere trattati, ad esempio, i problemi sessuali presenti nel paziente alcol-dipendente astinente, ma anche, le reazioni abnormi allo stress, l'ansia reattiva, gli atteggiamenti “di controllo” inopportuno dei familiari, etc.
Gli interventi di sostegno psicoterapeutico mirano a rafforzare l’organizzazione delle difese psichiche del paziente, impedendo l’emergere di modelli primitivi di difesa dall'angoscia e permettendo di stabilire una relazione "transferale" che aiuti il paziente a raggiungere modelli di vita più maturi, adulti ed adattivi. La componente direttiva, in questo tipo d’interventi, va limitata alla possibilità di confrontarsi con lo stile comportamentale esibito dal paziente negli aspetti pratici della vita, in particolare in quelli correlati all’uso di sostanze, utilizzando al meglio tutti i fattori che possono motivare il paziente al proseguimento del trattamento. Tutto ciò può essere premessa ad un ulteriore lavoro di trasformazione interiore e relazionale verso equilibri emotivamente più evoluti.