Ipnosi Naturalistica

L’ipnosi naturalistica è un prodotto volontario o involontario del rapporto che si instaura in una qualunque psicoterapia che utilizza l’empatia. Questo tipo d’ipnosi, tuttavia, spesso non viene sfruttato pienamente dallo psicoterapeuta, a meno che non sia di orientamento ericksoniano o non abbia avuto una formazione per sviluppare tali competenze.

Cosa accade con l’Ipnosi Naturalistica

Il cervello rallenta la sua attività, abbassando la capacità critica (conoscenza) e portandoci verso un mondo indifferenziato della curiosità, della creatività, della fantasia, un mondo cioè in cui l’intuizione ci guida evitandoci le trappole del pensiero complesso e strutturato: ci porta ad agire e ci dà nuove opportunità di scelta.

Pensate ai momenti in cui una fantasia irrompe nel flusso ordinario dei pensieri coscienti, occupando e monopolizzando per qualche istante la nostra attenzione; o a quegli istanti in cui ci ritroviamo improvvisamente e completamente rapiti da un suono o da un immagine o dai nostri pensieri. Queste comuni trance di “ogni giorni” (Rossi, Erickson) rappresentano un efficace sistema di segnalazione dei bisogni del sistema mente-corpo e, cosa molto importante, forniscono un’opportunità di autocura e autoguarigione.

Se sono assecondate queste interruzioni fisiologiche del flusso ordinario della coscienza permettono di equilibrare i ritmi di attività e riposo dell’organismo (ritmi ultradiani), contribuendo a rendere più ecologica e naturalistica la nostra esistenza. In campo strettamente clinico, l’ipnosi risulta particolarmente facilitata in questi momenti.

Secondo alcuni autori alla base dell’ insorgenza delle malattie psicosomatiche ci sarebbero forme di desincronizzazione di questi ritmi e un arresto dell’oscillazione tra stati di coscienze, costringendo l’individuo ad una traduzione degli eventi o in chiave prettamente cognitiva (razionale) o eccessivamente emozionale (istintivo). In quest’ ottica l’ipnosi naturalistica (che utilizza cioè le comuni trance di tutti i giorni) garantirebbe una possibilità di normanlizzazione dei cicli, recidendo alla base il processo di malattia psicosomatica e ripristinando l’associazione tra mente conscia (razionale-consapevole) e mente inconscia (emotiva-inconsapevole).

Una forma di autoipnosi spontanea (non sempre controllata e contrabbile) in cui vi possono essere momenti di creatività, di insight, di attenzione responsiva, ma soprattutto di profondo contatto con il proprio mondo interno, in cui è racchiuso un enorme potenziale di cura e guarigione.

Il fatto di non essere adeguatamente controllata può generare, nei momenti in cui siamo più distratti, perdite di coscienza fenomeni dissociativi che possono finire con il fare apprendere, inconsapevolmente, paure o credenze estremamente invalidanti senza che la nostra coscienza possa porvi rimedio consapevole.

La terapia ipnotica oltre a rimuovere e modificare gli apprendimenti inconsci (con suggestioni post ipnotica) permette ai pazienti di apprendere la modalità di controllare e gestire ogni autoipnosi spontanea al fine di finalizzarla e migliorare le prestazioni tra psiche e soma e evitandosi fenomeni dissociativi inconsapevoli.