Disturbi della comunicazione

Disturbi della Comunicazione comprendono in realtà molte espressioni e variabilità.

Le competenze linguistiche prevedono infatti diversi pacchetti di sottoabilità che si formano nel corso dei primi anni di vita, dalle abilità di fonazione (relative all’emissione della voce), alle abilità fonologiche (l’utilizzo dei foni secondo le regole di un sistema linguistico culturalmente condiviso). Si possono avere difficoltà connesse alla comprensione linguistica piuttosto che difficoltà connesse prevalentemente alla produzione corretta delle parole.

Abbiamo a volte il manifestarsi di difficoltà relative al normale fluire e alla cadenza della voce, che generalmente vengono chiamate balbuzie o disfluenze. Altre volte un disturbo della comunicazione ha basi più chiaramente psicologico-relazionali.

Risultano quindi esservi 4 tipi di disturbi della comunicazione:

  1. Disturbo della Espressione del Linguaggio
  2. Disturbo misto dell’espressione e della ricezione del linguaggio
  3. Disturbo della Fonazione
  4. Balbuzie

Le competenze linguistiche prevedono abilità che si formano nel corso dei primi anni di vita, dalle abilità di fonazione (relative all’emissione della voce), alle abilità fonologiche (l’utilizzo dei fonemi secondo le regole di un sistema linguistico culturalmente condiviso). E’ per questo che i Disturbi della Comunicazione hanno molte e differenti manifestazioni ed espressioni, possono manifestarsi isolati o associati ad altri disturbi: disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, disturbo da deficit di attenzione-iperattività, disturbi dell’apprendimento, enuresi, ritiro sociale, etc.

Si possono manifestare difficoltà connesse alla comprensione linguistica e difficoltà connesse prevalentemente alla produzione corretta delle parole, oppure difficoltà relative al normale fluire e alla cadenza della voce, come la balbuzie. I Disturbi della Comunicazione possono avere anche origini principalmente di carattere psicologico-relazionali. Per quanto riguarda la Balbuzie l’esordio talvolta può seguire il verificarsi di situazioni traumatiche o avvertite come tali (nascita di un fratellino,inserimento scolastico, cambiamenti significativi quali un trasloco, malattie e lunghe ospedalizzazioni, separazione dei genitori, morte di un genitore o di un familiare).

La ripetizione di parole, di sillabe, di frasi intere, esitazioni, prolungamenti, e la frequente riformulazione della frase, sono fenomeni frequenti nelle prime fasi del linguaggio, sono segni discontinui presenti anche in bambini non balbuzienti, che è importante tenere sotto controllo. Si tratta di una ripetizione di sillabe senza tensione spasmodica o clonica, ma che in base alla risposta dell’ambiente, riguardo alle esitazioni e incertezze nella produzione dell’atto verbale (ansia dei genitori, urgenza nel correggere ogni errore o anomalia nel fluire del linguaggio) possono rinforzarsi e cronicizzarsi.

Il timore di balbettare favorisce uno stato di ansia accompagnato da sentimenti negativi di imbarazzo e vergognascarsa autostima e frustrazione. Le difficoltà nell’espressione linguistica derivanti dai Disturbi della Comunicazione influiscono in modo negativo sul funzionamento sociale, si può manifestare una rinuncia a comunicare, evitando situazioni che richiedono un impegno verbale e possono creare imbarazzo, con ripercussioni sul rendimento scolastico e difficoltà nell’instaurare interazioni sociali per timore di essere derisi dai compagni.

Una precoce e corretta diagnosi risulta indispensabile al fine di approntare un tempestivo ed adeguato programma riabilitativo e di sostegno psicologico sia per la famiglia che per il bambino e/o adolescente. Intervento di tipo indiretto come sostegno psicologico e colloqui psico-educativi per i genitori sono efficaci per la risoluzione del disturbo.