La neuropsicologia è quella disciplina, relativamente giovane, che studia i fondamenti neurobiologici delle funzioni psichiche.
Uno degli aspetti più interessanti delle moderna neuropsicologia, con particolare riferimento all’ipnosi, riguarda il ruolo della specializzazione emisferica.
Le asimmetrie emisferiche funzionali sono note da circa 150 anni, da quando Broca dimostrò, in un paziente deceduto ed affetto da afasia motoria, una lesione ischemica nel piede della terza circonvoluzione frontale dell’emisfero sinistro. Tale emisfero cerebrale, proprio perché connesso principalmente con la funzione linguistica, è stato definito “dominante” rispetto a quello controlaterale. Gli emisferi cerebrali sono differenti per anatomia e fisiologia e queste differenze variano in rapporto alla specie ed al sesso (Ladavas e Umiltà 1995).
Le asimmetrie emisferiche funzionali sono state studiate in passato in pazienti cerebrolesi ed in pazienti epilettici “split - brain”. Questi ultimi, sottoposti ad intervento neurochirurgico di commisurotomia, per evitare la generalizzazione di crisi comiziali, vivono con i due emisferi anatomicamente deconnessi, senza apparenti macroscopici deficit funzionali, anche se, indagini neuropsicologiche più sofisticate, hanno consentito di rilevare deficit di funzione, relativamente alla mancata integrazione interemisferica ed hanno permesso, nel contempo, di identificare meglio le specifiche competenze emisferiche (Berlucchi e Aglioti, 1995).
L’emisfero sinistro possiede una modalità di elaborazione dell’informazione di tipo digitale, che risulta estremamente efficiente per operazioni matematiche, linguistiche e per la formulazione di concetti astratti. Tale emisfero ha una maggiore competenza nel cogliere gli aspetti rilevanti degli stimoli, elaborando l'informazione in modo sequenziale attraverso l’analisi delle singole parti. Lo stile cognitivo dell’emisfero sinistro coincide con i cosiddetti “processi secondari” della psicoanalisi.
L’emisfero destro è specializzato invece in attività di tipo visuo-spaziali. Questo emisfero ha una modalità di elaborazione dell’informazione di tipo analogico e presiede a quelle attività che richiedono una percezione simultanea e globale, ad esempio la creatività artistica, scientifica e le intuizioni. Lo stile cognitivo di tale emisfero è assimilabile ai “processi primari” della psicoanalisi.
In sintesi, l’emisfero sinistro risulta essere più competente del destro per le funzioni di tipo linguistico-verbali, mentre l’emisfero destro appare più competente per le funzioni paraverbali, ad esempio la prosodia e il ritmo della voce, l’espressione musicale, l’analisi spaziale, le visualizzazioni. Lo stile cognitivo dell’emisfero sinistro viene definito come razionale, verbale, logico-analitico, mentre lo stile cognitivo dell’emisfero destro è intuitivo, non-verbale, sintetico-gestaltico, analogico.
Nello stato di trance ipnotica si sviluppa una prevalenza emisferica destra e tale attività emisferica è documentata anche da quegli studi elettroencefalografici che hanno riscontrato una prevalente attivazione di questo emisfero, rispetto alla preferenza emisferica sinistra dello stato di veglia.
La stessa procedura dell’induzione ipnotica suggerisce una preferenza emisferica destra, infatti, secondo la microdinamica dell’induzione ipnotica (Erickson et al, 1976), il processo comprenderebbe cinque fasi in sequenza, associate a differenti processi neuropsicologici, ovvero:
- fissazione dell’attenzione con elicitazione dell’attività emisferica sinistra,
- depotenziamento dei sets consci e blocco dell’attività emisferica sinistra
- successiva attivazione emisferica destra
- conseguente apprendimento inconscio
- elaborazione inconscia e risposta ipnotica
come elaborato da De Benedittis, 2006.Ricerche neuropsicologiche, ad esempio studio dei movimenti coniugati oculari e compiti di ascolto dicotico, insieme a studi EEG e indicazioni provenienti dalla pratica clinica, confermano la preferenza emisferica destra durante la trance, anche se, è ormai noto, che in ipnosi l’emisfero sinistro altera le proprie funzioni senza sospenderle del tutto (Gruzelier, 2006).